San Remo

Sanremo o San Remo (Sanremu in lingua ligure), anticamente Villa Matuti, un comune di 56.269 abitanti della provincia di Imperia. Attualmente la quarta citt ligure per il numero della popolazione, preceduta da Genova, La Spezia, Savona.

Per tradizione, vi sono tre diverse modalit di indicare gli abitanti della citt: i sanremaschi sono coloro che da generazioni sono nati e vissuti a Sanremo; i sanremesi, coloro che risiedono o sono nati in citt ma che hanno origini forestiere; infine matuziani, usato pi raramente e spesso in senso lato, raccoglie nella globalit gli abitanti della citt dei fiori.

una nota localit turistica, conosciuta soprattutto - oltre che per la coltivazione di fiori, celebrata ogni anno con il corso fiorito Sanremo in Fiore, da cui l'epiteto di Citt dei Fiori - per l'ospitare il Festival della Canzone Italiana, il rally di automobilismo, l'arrivo di una classica del ciclismo, la Milano-Sanremo, ed essere sede di un Casin, uno dei quattro in Italia. Dista dal capoluogo circa 24 km.

La posizione geografica, in una insenatura riparata dalle montagne, la principale causa del rinomato clima mite della citt, che la rende mta di soggiorni sia estivi, sia invernali, anche curativi.

Il Sindaco Claudio Borea stato eletto nel 2004, sostenuto da una coalizione di liste civiche apparentate con il centro-sinistra.

La citt stata fondata a ridosso di due dorsali montuose, che si originano nel Monte Bignone (1299 m) e procedono fino al mare: ad est, verso il promontorio di Capo Verde (sormontato dal Faro di Capo dell'Arma della Marina), ed ad ovest fino a Caponero.

Proprio la conformazione delle due dorsali, unita alla componente boschiva prevalentemente a castagno, ed agli effetti mitigatori del mare, consente alla citt di godere di un clima subtropicale molto mite durante tutto l'anno che sembra non conoscere il succedersi delle stagioni in una costante alternanza di giornate calde e notti fresche.

L'originario nucleo abitativo, la Pigna, adagiato sulle pareti di una collina-promontorio sovrastata dalla Chiesa della Madonna della Costa, e lambito dai torrenti San Francesco e San Romolo. A levante, il torrente San Martino ed a ponente il torrente Foce danno il nome alle relative zone est ed ovest della citt.

La prima fascia dell'entroterra, a ridosso della citt, abbondantemente ammantata di serre e coltivazioni di fiori, stanti a ricordare il ruolo importantissimo della floricoltura nell'economia cittadina. Alcuni oliveti e resti di coltivazioni a terrazza, oramai quasi completamente abbandonate, costellano le campagne e le scoscese colline circostanti.

Le frazioni dell'entroterra boschivo distano pochi chilometri dal centro citt, tanto che durante l'estate consuetudine, da parte dei Sanremesi, fare le "gite fuori porta" tra i freschi boschi di castagno nella frazione di San Romolo, edificata intorno ad un prato da anni mta di giochi di bimbi, o tra i pascoli della arieggiata vetta del Monte Bignone, da cui possibile godere della vista da Saint-Tropez ad Albenga, e in giornate terse, fino alla Corsica.

La fascia boschiva dell'entroterra stata recentemente inserita nel "Parco Naturale di San Romolo-Monte Bignone": un'area di circa 700 ettari, ricca di fauna e vegetazione, nella quale si intrecciano fittamente sentieri e mulattiere di enorme interesse storico e paesaggistico.

I due promontori ad est e ad ovest di Sanremo ospitano rispettivamente le frazioni di Poggio e di Coldirodi: la prima, nota per rappresentare l'ultimo tratto in salita della Milano-Sanremo, la seconda sede dell'importante Pinacoteca Rambaldi.

Dal punto di vista amministrativo, la citt si estende ad est oltre il Capo Verde. Qui si trova la frazione di Bussana, la pi popolosa del Comune, che stata edificata ex-novo dopo che il terremoto del 1887 distrusse il pi interno centro abitato originario, oggi Bussana Vecchia. Tale diroccato paesino rimase abbandonato fino all'inizio degli anni Sessanta, quando artisti da tutto il mondo decisero di ripopolarlo, riportando le costruzioni in pietra alla loro struttura originale. Unico nel suo genere, oggi un laboratorio d'arte a cielo aperto, un frammento di vita e cultura rurale e contadina di fine '800 estremamente suggestivo.

Alla citt stata conferita nel 2006 la Bandiera Blu per la qualit dei servizi del porto turistico (Portosole di Sanremo).


Storia


Sanremo presenta tracce di attivit umana fin da tempi remoti, come testimoniato dal ritrovamento di insediamenti del Paleolitico. Tuttavia dall'epoca romana che la citt comincia a svilupparsi come insediamento significativo. Viene quindi fondata in epoca romana lungo la Via Julia Augusta, ed intitolata probabilmente a Caio Matucio, che intorno all'oppidum primitivo, rilevato nelle vicinanze dell'attuale Casino, costru una sontuosa villa, attorno alla quale crebbe l'abitato detto Villa Matutia. Un'altra interpretazione fa riferimento alla divinit di origine asiatica Mater Matuta, dea dell'Aurora, mutato quindi in Matutia e quindi Villa Matuti.

Quale che ne sia l'origine, tuttavia certo che, dopo la conversione della popolazione al Cristianesimo da parte del beato Orsmida, del diacono Siro (poi Vescovo di Genova) e del Vescovo San Romolo (poi eremita), nel IX secolo la citt fu oggetto di attacchi continui da parte di pirati saraceni, che costrinsero la popolazione a rifugiarsi sui monti. Passato tale periodo di devastazioni, il borgo primitivo venne rifondato sulla costa, nell'attuale zona di San Siro e della Pigna (cos detta per la forma "ad avvolgimento" con cui venne costruita per motivi difensivi), circondato da mura e difeso da un castello, e quindi dedicato a San Romolo. Risale infatti al 979 un documento in cui alcune famiglie chiedono al vescovo Teodolfo un appezzamento di terreno a basso costo di affitto[2], che prese il nome di castrum Sancti Romuli, dedicato al vescovo che "ormai considerato santo e venerato dalla popolazione che nella sua tomba prega ed invoca la protezione divina contro i nemici, che continuavano a saccheggiare e ad uccidere".

La citt appartenne prima alla Diocesi di Albenga-Imperia, quindi ai conti di Ventimiglia, ed infine pass sotto il controllo dei vescovi di Genova. Nel 1170 la citt prese parte ad una battaglia marittima, accanto alla Repubblica di Genova, contro la Repubblica di Pisa, con una galea costruita con il legno ricavato dai boschi circostanti l'attuale frazione di San Romolo.

Nel 1297 Sanremo venne venduta alle famiglie nobili genovesi di Oberto Doria e Giorgio De Mari, che modificarono l'amministrazione cittadina e lo statuto comunale[4]; nel 1361 pass sotto la Repubblica di Genova, fin quando nel 1367 la popolazione fece una colletta per riscattarsi e diventare libero comune, sempre sotto la protezione di Genova ma con proprio statuto.

La citt, a partire dal Medioevo, fece della navigazione marittima un suo punto d'orgoglio. In particolare, visto che il clima era particolarmente mite, ed era fiorente la coltivazione degli agrumi, veniva effettuato il commercio di tali frutti quasi esclusivamente via mare, poich le strade erano all'epoca alquanto disastrate e pericolose. A conferma dell'abilit marinara, un vecchio detto provenzale diceva che Li gens de San Rmu navigou san remu (la gente di Sanremo naviga senza usare i remi), in quanto esperta nell'uso delle vele. Gli annali di Sanremo riportano infatti, a partire dal 1435, un costante ampliamento e ammodernamento del porto, di cui all'epoca si diceva "non vi spiaggia in tutto il dominio della Serenissima pi numerosa di barche... come di gente marinara"

Nel XVI secolo ricominciarono le invasioni saracene, tra cui quelle del pirata Barbarossa, che nel 1544 saccheggi la citt e depred la chiesa di San Siro.

Per quasi due secoli rimase sotto il protettorato genovese, ma nel 1745 fu bombardata dal mare dagli Inglesi, ed infine entr in contrasto con Genova per le forti gabelle introdotte nonostante le forti difficolt economiche in cui versava la comunit e la richiesta di separare il borgo di Colla (l'attuale Coldirodi) dal Comune: nel 1753 la citt si ribell, ed i Genovesi repressero duramente la rivolta. In quell'occasione Genova edific il forte di Santa Tecla nei pressi del porto (utilizzato poi come carcere fino al 1997). Tale avvenimento segn l'inizio di una decadenza generalizzata che si protrasse per oltre mezzo secolo.

Le truppe napoleoniche, nel 1794, occuparono la citt che divenne capoluogo della giurisdizione delle Palme, e dopo la restaurazione dei Savoia (1814) venne annessa al Regno di Sardegna. La decadenza cittadina aveva portato scarse condizioni igieniche, che culminarono un una grave epidemia di colera nel 1837: di questo periodo la costruzione di un nuovo cimitero suburbano e l'allestimento di un lavatoio pubblico[5].

Da quegli anni la citt inizi a crescere dal punto di vista turistico: nel 1864 la zarina Maria Aleksandrovna per prima scelse Sanremo per "svernare", aprendo la strada al turismo elitario della nobilt russa, attratto dal clima mite e dalla bellezza dei luoghi. Anche l'Imperatrice Elisabetta di Baviera (Sissi, Imperatrice d'Austria) tra i suoi numerosi e lunghi viaggi per per l'Europa (1870-1890) si rec diverse volte a Sanremo. In questo periodo vengono edificati mirabili edifici e ville, principalmente in stile liberty, per l'aristocrazia europea che diventa semi-stanziale nella cittadina. Sempre a fine '800 la cittadina vede il passaggio dall'agricoltura basata sugli agrumeti, molto fiorente, alla floricoltura.

Ai primi del '900 cominciano a sorgere le strutture di intrattenimento pi qualificate per l'esigente lite della Belle poque: il Casin, il campo golf, la funivia Sanremo-Monte Bignone, all'epoca la pi lunga del mondo, l'ippodromo, lo stadio, eccetera. Al termine della Prima Guerra Mondiale Sanremo venne scelta per la Conferenza Internazionale degli Stretti, con cui venne discussa, tra gli Alleati, la redistribuzione delle terre dell'ex Impero Ottomano, tra cui la Palestina (assegnata alla Gran Bretagna), la Siria, Cicilia e Libano (alla Francia).

Intorno agli Trenta si ebbe la massima espansione turistica della cittadina: la citt continu ad incrementare le proprie strutture ricettive da un lato, e l'economia basata sulla floricoltura dall'altro. Con l'approssimarsi della Seconda Guerra Mondiale inizi un lento declino del turismo elitario, e con la fine del conflitto la citt vide l'incremento del nuovo turismo di massa, grazie al quale vengono spostati i periodi di soggiorno dall'inverno all'estate. Questa enorme crescita economica, e le grandi opportunit di lavoro nella floricoltura, attirarono soprattutto dall'Abruzzo tantissimi lavoratori, che di fatto hanno contribuito in maniera notevole ad accrescere la citt. Le attivit ludiche e ricreative per il nuovo tipo di esigenze crescono di pari passo con la speculazione edilizia degli anni Sessanta e Settanta che ha visto una trasformazione tutt'altro che positiva in molte parti della citt: la cementificazione selvaggia ha di fatto impedito uno sviluppo armonico del centro urbano, divenuto nel frattempo sempre pi popoloso e caotico.

La nascita del nuovo porto turistico, Portosole, alla fine degli anni Settanta, consolid il ruolo turistico della citt, sempre pi fulcro dell'economia cittadina. Da allora ha preso inizio, complice una diversa sensibilit ambientale generalizzata, una riqualificazione delle aree meno curate della citt, ed un nuovo piano regolatore pose un freno alla cementificazione selvaggia.

Attualmente la citt sta attraversando un periodo di riqualificazione generalizzata, nel tentativo di contribuire in qualche modo a contrastare una lenta decrescita del turismo iniziata alla met degli anni Novanta e rilanciare la citt non solo per una fruizione del turismo "mordi e fuggi", ma anche da un punto di vista culturale, storico, paesaggistico.


Luoghi d'interesse


Chiese
- Basilica Cattedrale di San Siro- costruita nel XII secolo, sui resti di una chiesa paleocristiana, probabilmente dai Maestri Comancini. Attualmente di architettura romanico-gotica, a tre navate, fu rimaneggiata ed ampliata nel sec. XVII, quando anche il campanile, con 12 campane, venne ricostruito in seguito ad un bombardamento navale inglese.
- Santuario di Nostra Signora della Costa - Affettuosamente chiamato dai cittadini e meglio noto ai turisti come Madonna della Costa, da sempre un punto di riferimento per naviganti in quanto stata edificata in cima alla collina della Pigna, sede del nucleo primitivo della citt. La chiesa venne edificata nel 1361 per festeggiare la liberazione di Sanremo dall'egemonia dei genovesi, i Doria. Attualmente la chiesa ha architettura seicentesca, e conserva, tra numerose decorazioni barocche ed affreschi sei-secenteschi, quattro statue lignee settecentesche ed una Madonna con Bambino del Trecento: ed proprio questa la Madonna della Costa da cui la chiesa prende il nome.
- Chiesa Ortodossa Russa - alla fine dell'Ottocento la nobilt russa aveva scelto la citt come luogo privilegiato per svernare e per soggiorni curativi. La comunit russa dell'epoca aveva raggiunto il migliaio di persone, tanto che venne stabilito, in concerto con il Comune, di realizzare una chiesa ortodossa. Tra alterne vicissitudini, dovute principalmente alla carenza di fondi, nel 1912 venne posata la prima pietra della chiesa, posizionata a ridosso della ex stazione ferroviaria ed all'inizio della Passeggiata Imperatrice (cos chiamata in riconoscenza della zarina Maria Aleksandrovna, moglie di Alessandro II, che per prima fece di Sanremo il suo luogo di vacanza e che don alla citt le palme tuttora presenti sul corso). Nonostante il disegno originale fosse dell'architetto russo Aleksej Scusev, questi non si rec mai a Sanremo. Pertanto il progetto definitivo fu opera dell'ingegnere locale Pietro Agosti, che si occup anche di seguire le maestranze nei lavori di edificazione. La chiesa tutt'oggi in uso, e rappresenta uno dei simboli della citt.


Castelli
- Castello Devachan - Costruzione di fine Ottocento, in stile liberty, posto tra le colline a ridosso del Corso degli Inglesi, su progetto dell'ingegnere Pietro Agosti. Venne acquistato dal 75enne conte inglese Orazio Seville di Mexbourough nel 1890, convertitosi pochi anni prima all'induismo, acquistato dal Conte per la giovane seconda moglie Lady Lucy: il nome Devachan significa infatti, in lingua indiana, secondo cielo del paradiso dell'anima, e viene impiegato per indicare un luogo di sosta per i buddisti in cammino verso il Nirva?a. Il castello fu sede, tra il 19 aprile e il 24 aprile 1920, della Conferenza di San Remo, dove vennero risolte le questioni di assegnamento territoriale tra gli Alleati riguardanti l'ex Impero Ottomano, al termine della Grande Guerra. In tale occasione, nonostante le speranze italiane, non venne deliberato niente riguardo a Fiume, da dove un contrariatissimo Gabriele d'Annunzio invi ai partecipanti alla conferenza la famosa missiva ai biscazzieri di Sanremo, definendo tra l'altro il castello una grossa villa di pessimo gusto. Nonostante tale giudizio, negli anni seguenti D'Annunzio acquist, ad un'asta giudiziaria, parte degli originali arredi in stile Luigi XVI presenti nel castello. Attualmente la villa un esclusivo residence per vacanze.


Palazzi e ville
- Palazzo Bellevue - Costruito tra il 1893 ed il 1894 su progetto di Pietro Agosti, la sua destinazione originale era quella di albergo di lusso per una selezionata clientela: al suo interno infatti erano presenti ampi locali di rappresentanza, suites signorili, ampie camere, un rinomato ristorante, e spazi dedicati alla servit dei signori che si recavano in visita alla citt, per lo pi finanzieri e nobili europei. All'epoca celava una seconda struttura a carattere terapico curativo, una kurhaus (una sorta di spa ante litteram), poi in seguito divenuta Hotel Excelsior. La facciata presenta ricchi motivi decorativi di vario genere, di sapore vagamente orientale, mentre l'ampio parco che vi si trova dinanzi, ricco di variet botaniche e floreali, ha la caratteristica di digradare con viali sinuosi fino alla Via Aurelia, senza presentare alcun cancello o muro di cinta: era la particolarit di questo grande albergo per invitare a soggiornarvi i facoltosi clienti (tra cui, nel secondo dopoguerra, il deposto re Farouk I d'Egitto, grande giocatore d'azzardo). Dal 1963, quando il complesso alberghiero venne acquistato dal Comune, sede municipale.
- Palazzo Borea d'Olmo - Costruito in momenti diversi, a partire da un'abitazione del tardo Medioevo, il palazzo, nella centralissima Via Matteotti a pochi metri dal Teatro Ariston, ha assunto l'attuale aspetto tra i secoli XVII e XVIII, e rappresenta uno dei pi importanti edifici barocchi della Liguria Occidentale. Importante il portale cinquecentesco, sormontato da una statua della Madonna di un allievo di Michelangelo, nonch notevoli affreschi seicenteschi. Il palazzo ha avuto ospiti illustri, quali Elisabetta di Spagna, Carlo Emanuele III, Re di Sardegna, e Papa Pio VII (nel 1814). Sede del Museo Civico cittadino, tuttora residenza di un ramo della famiglia Borea d'Olmo.
- Villa Nobel
- Villa Nobel - Nel 1870 il farmacista rivolese Pietro Vacchieri fece edificare sulle coste di levante della citt un'elegante palazzina che "per la sveltezza e l'eleganza delle sue forme piace ai pi scrupolosi nel voler adempiute le regole dell'arte", e che venne chiamata "Villa Mio Nido". In stile moresco, questa fu l'ultima residenza di Alfred Nobel, che acquist nel 1891 e dove vi si trasfer principalmente per motivi di salute. Dal 1969 appartiene alla comunit, ed da allora sede di importanti incontri, eventi o manifestazioni culturali. Dal 2002 la villa, completamente restaurata nelle sue forme originali, aperta al pubblico, ed ospita un museo sulle scoperte e le invenzioni dell'Ottocento.
- Villa Ormond - Nota principalmente per il suo ampio e bellissimo parco, ricco di piante esotiche, la villa apparteneva ad una famiglia svizzera, come racconta il poeta Pastonchi: "L'invisibile madame Ormond si era comprata la solitaria casa Rambaldi, un rettangolo bianco dentro un grande uliveto: l'aveva demolita per rifarla completamente, con portici e logge spiantandovi gli ulivi per sistemarci un giardino all'inglese". Michel Louis Ormond (1828-1901) acquist nel 1875 la vecchia Villa Rambaldi per volere della bellissima moglie francese Marie Marguerite Renet (18471925), e quando il terremoto del 1887 lesion seriamente la struttura originaria, affid all'architetto svizzero Emile Rverdin la ricostruzione (completata nel 1889). Nel 1928, dopo la morte di Marie Marguerite, la villa venne acquistata in solido con il parco dal Comune di Sanremo, che ne ha fatto, negli anni, sede di cerimonie di premiazione e di manifestazioni varie: dal 1936 al 1977 vi si sono tenute mostre floreali a carattere internazionale. Attualmente ospita in un'ala l'Istituto Internazionale di Diritto Umanitario. Il parco stato diviso dalla Via Aurelia in due parti: a nord si trova la villa, il "Giardino d'inverno", ed un settore in stile giapponese, che ricorda il gemellaggio tra Sanremo e la citt di Atami; nel lato sud, oltre alla deliziosa fontana con putti in pietra disegnata da Pietro Agosti, sono presenti le statue erette in memoria di due tra i molti ospiti illustri di Sanremo, il "poeta, historiador, politico, orador" messicano Ignacio Manuel Altamirano (che mor a Sanremo nel 1893) e Nicola I sovrano del Montenegro.
- Villa King - Posta a poche decine di metri dalla Villa Nobel, questa bella palazzina ottocentesca in stile liberty venne donata da un barone tedesco alla figlia in occasione del suo matrimonio. Adibita ad albergo fin dagli anni trenta, stata recentemente parzialmente distrutta da un incendio, attualmente in fase di ristrutturazione. Il cancello di ingresso alla propriet di pregevole fattura, ed interamente in ferro battuto, assemblato con borchie ribattute una ad una. Il cancello venne realizzato da un fabbro ferraio locale, "Baccicin" Giordano, la cui famiglia, da met Ottocento fino agli anni cinquanta realizz, nella sua bottega di Via Canessa, lavori in ferro battuto per grandi ville e giardini della Riviera e della Costa Azzurra.


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